Supereremo la tempesta
Geertman, manager Unicredit: Roma e l'Italia ce la faranno, abbiamo tutte le carte in regola. Non ci serve altro pessimismo
L'ultima «cosa di cui abbiamo bisogno è smettere di essere ottimisti. Dobbiamo mettercelo bene in testa, Roma ha tutte le possibilità per superare questa crisi, i suoi asset hanno pochi eguali. E la stabilità politica arriverà, ne siamo certi».
Frederik Geertman, regional manager di Unicredit per l'area Centro, la mette subito in chiaro, allontanando lo spettro di un ulteriore avvitamento della crisi. Per battere la recessione bisogna utilizzare tutte le leve di cui Roma e la regione Lazio dispongono. «A cominciare dall'esportazioni, la via maestra per l'uscita dal pantano. È un fatto che le aziende che portano all'estero i propri prodotti sono quelle che al giorno d'oggi stanno meglio».
A questo proposito la banca sta mettendo in piedi tutta una serie di iniziative volte a favorire l'interscambio tra imprenditori italiani e stranieri. «Lo scorso anno abbiamo sostenuto e accompagnato all'estero circa 800 imprenditori, molti dei quali hanno deciso di aumentare la loro presenza Oltreconfine». «E poi abbiamo in cantiere tutta una serie di appuntamenti, come il Forum Polonia, dedicato alle opportunità di business nei due Paesi o come l'apertura di una scuola dell'export». Senza denari però, non si va da nessuna parte. «Partiamo dall'assunto che sbloccare i pagamenti della Pa è urgentissimo. Noi come Unicredit ci siamo impegnati già ad anticipare il pagamento di alcuni crediti», fa notare Geertman. «La cosa veramente importante è che questi soldi arrivino all'economia reale, senza andare a vedere se prima alle imprese o alle banche». Va bene, ma il credito? «Sicuramente dobbiamo anche erogare finanziamenti. Lo scorso anno, parlo per l'area Centro, la banca ha erogato 1,8 miliardi, su un obiettivo di 2 miliardi e di cui il grosso è servito agli imprenditori per ristrutturare i propri debiti». «Ci siamo andati vicini ma non abbiamo centrato il target. Anche per questo motivo le indicazioni dei vertici sono di fare il più possibile». Tornando alle leve a disposizione dell'economia capitolina, su tutti c'è ovviamente il turismo. «Roma può contare su 14 milioni di arrivi all'anno, di cui il 55% stranieri. Cifre che collocano Roma al 19esimo posto al mondo. Si capisce che si tratta di un volano straordinario». La materia prima, insomma c'è, casomai mancano le infrastrutture. «A Roma», conclude il manager, «ci sono troppe opere incompiute, come la famosa Nuvola all'Eur». Situazioni che rischiano di trasformarsi in un vero e proprio boomerang per la Capitale. «Un motivo in più per smetterla di vedere nero». (riproduzione riservata)
09/04/2013
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